Tuesday, July 15, 2025

The Alphabet at the Turn of the Millennium: The West Semitic Alphabet ca. 1150–850 BCE. The Antiquity of the Arabian, Greek and Phrygian Alphabets

Author: Benjamin Sass

Occasional Publications No. 4

2005

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Breaking Ground: Plant Domestication in the Neolithic Levant: The “Core-Area One-Event” Model

 Authors: Avi Gopher, Simcha Lev-Yadun and Shahal Abbo

Occasional Publications No. 5

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ISBN: 978-965-266-064-0

234 Pages

Color illustrations

16.5 X  23cm

 

 

 

 

Open Access Journal: Journal of Religious Competition in Antiquity

[Forst posted in AWOL  17 August 2021, updated 15 July 2025]
Journal of Religious Competition in Antiquity
The Journal of Religious Competition in Antiquity is a peer-reviewed, interdisciplinary journal dedicated to exploring competitive interactions among religious and philosophical persons and groups in the ancient Mediterranean, including Greeks, Romans, Jews, Christians, and Muslims. We specifically aim to foster the development of new approaches and methodologies that highlight contours and nuances of religious competition between and among these communities and individuals. Special consideration is given to submissions that are interdisciplinary in approach and/or employ social-scientific theoretical frameworks. Our goal is to demonstrate competitive interactions among differing socio-religious discourses in antiquity and to explore the ways that these groups mutually influenced each other.

Volume 3

Issue 1 (2023):
Volume 3.1

 

Volume 2

Issue 1 (2021):
Pedagogical Essays
 

Articles

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Open Access Journal: TYCHE: Beiträge zur alten Geschichte, Papyrologie und Epigraphik – Contributions to Ancient History, Papyrology and Epigraphy

 [First posted on AWOL on 23 December 2014, updated  15 July  2025]

ISSN: 1010-9161
eISSN: 2409-5540

TYCHE ist eine jährlich erscheinende Fachzeitschrift mit Sitz am Institut für Alte Geschichte und Altertumskunde, Papyrologie und Epigraphik der Universität Wien. Gegründet 1986 genießt die Zeitschrift inzwischen eine hohe Reputation innerhalb der Altertumskunde. Alle Beiträge unterliegen einem Doppelblindgutachten und können in Deutsch, Englisch, Italienisch, Französisch und auch Latein erscheinen. TYCHE fokussiert auf den Bereich der Alten Geschichte, vom Anbeginn der griechischen Geschichte bis zur Spätantike. Einen besonderen Schwerpunkt bilden die Editionen und Interpretationen von epigraphischen und papyrologischen Quellen, wobei zusätzlich mit der Korr. Tyche und den Adnotationes epigraphicae ein Forum für kürzere Anmerkungen im Bereich der Papyrologie und Epigraphik geboten wird. In einem Rezensionsteil werden neue Publikationen besprochen. Neben den Jahresheften gibt TYCHE auch Monographien als Supplement- oder Sonderbänden heraus.

Most recent volume:

Bd. 38 (2023)
Veröffentlicht: 2025-05-30

Artikel

 

 

 Archiv

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Monday, July 14, 2025

The Manichaeans of Kellis : religion, community, and everyday life

The Manichaeans of Kellis: Religion, Community, and Everyday Life is the first monograph examining daily life of a Manichaean community in the Roman Empire. It shows where and when a Manichaean affiliation mattered for ancient individuals and families, how it affected their personal letters, as well as their day-to-day interactions in a fourth-century village. The papyrological and archaeological evidence from the village of Kellis (modern Ismant el-Kharab) presents a unique perspective on this late antique religion that is otherwise mostly known for its theological and cosmological system. The specific setting of these finds, in particular having liturgical texts and personal letters from the same houses, offers many opportunities to reconstruct family networks, village interactions, as well as some of the underlying religious structures and practices. By pursuing a bottom-up approach, this study brings Manichaeism to life as a religion for ordinary people. It also engages with the larger theoretical debates concerning the role and position of “lived religion” in the academic Study of Religion, as well as current perspectives on the fundamental transformation of religion in Late Antiquity.

Supervisor
Jong, A.F. de; Vliet, J. van der
Committee
Kaper, O.E.; Zangenberg, J.K.; Gardner, I.; Murre-van den Berg, H.L.; Richter, S.G.
Qualification
Doctor (dr.)
Awarding Institution
Leiden University Centre for the Study of Religion, Faculty of Humanities, Leiden University
Date
2019-04-10

Funding

Sponsorship
Nederlandse Organisatie voor Wetenschappelijk Onderzoek (NWO)

 

Documents

 

 
 

Redemption in the Old Babylonian Period: texts, archives, practice

This thesis is a philological study of redemption as it was practiced in Mesopotamia in the Old Babylonian period (c. 2000-1600 BC). It reconstructs, edits, and analyses texts and private archives showing the working of this traditional right in a number of local traditions in the Old Babylonian period. It contributes to the study of redemption of persons a philological treatment of key technical terms. The traditional right of redemption also had a royal analogue, and chapter 4 of the thesis provides a critical treatment of a putative royal edict from the kingdom of Larsa mandating redemption based on a new classification of the text. 

Supervisor
Waerzeggers, C.
Co-supervisor
Dercksen, J.G.
Committee
Charpin, D.; Sijpesteijn, P.; Van Lerberghe, K.; Goddeeris, A.
Qualification
Doctor (dr.)
Awarding Institution
Leiden Institute for Area Studies (LIAS), Faculty of Humanities, Leiden University
Date
2020-05-26

Funding

Sponsorship
Gerda Henkel Stiftung (PhD Scholarship)
 

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I BOLLI DOLIARI ROMANI DELL’ITALIA CENTRO-OCCIDENTALE EDIZIONE

Eva Margareta Steinby
I Bolli Doliari Romani dell'Italia Centro-Occidentale 

Nel sito dell’Institutum Romanum Finlandiae viene pubblicata una versione preliminare dell’edizione dei bolli doliari usati e rinvenuti nell’Italia centro-occidentale. La decisione di pubblicare, in forma elettronica, un lavoro ancora molto incompleto1 è dovuta anzittutto alla volontà di rendere accessibili agli studiosi i dati finora raccolti. D’altronde, agli stessi studiosi viene indirizzato un appello: in più della metà delle oltre 5000 schede mancano dei dati o manca l’illustrazione. La maggioranza di questi dati si recupereranno con la pubblicazione degli studi in atto delle grandi collezioni, del Museo Nazionale Romano da parte di Luciano Camilli e Franca Taglietti, dell’Antiquario Comunale da parte di Elisabetta Bianchi e dei Musei Vaticani da parte di Giorgio Filippi. Ma nella bibliografia citata (anche mia) compaiono spesso edizioni incomplete di bolli non altrimenti attestati, che solo l’Autore dell’edizione può completare.


Il titolo dell’edizione definisce i limiti territoriali. Nei volumi del Corpus Inscriptionum Latinarum il materiale viene pubblicato secondo il luogo di rinvenimento e/o di conservazione. Nel CIL XV.1, che teoricamente dovrebbe comprendere i bolli attestati a Roma e nelle immediate vicinanze, Heinrich Dressel ha però già incluso tutti gli esemplari a lui noti (il volume è del 1891), indipendentemente dalla provenienza, così anche Herbert Bloch nel suo Supplemento (che è del 1947). In pratica non cambia molto anche se la nuova edizione parte dalla volontà di coprire tutta l’area dove venivano prodotti i laterizi per la costruzione di Roma, Ostia, Portus e centri minori, che possiamo considerare un mercato unitario. Come noto, la maggioranza delle figlinae si possono localizzare nella valle del Tevere su base toponomastica (come aveva notato già Dressel), ora anche sulla base di scavi di fornaci e analisi archeometriche.
La nuova edizione comprende, oltre ai bolli del CIL XV.1 e del CIL XIV anche i bolli ritrovati nell’area sopra definita, nonché i bolli “urbani” (cioè bolli su prodotti destinati prevalentemente al mercato di Roma e dei centri laziali) rinvenuti sporadicamente sulle coste del Mediterraneo o finiti in collezioni sia italiane che straniere. Includo anche bolli che finora non sono stati attestati nei centri di consumo principali. Voglio infatti verificare l’impressione che nel tempo ci sia un cambiamento nella diffusione dei prodotti: limitata in età repubblicana e sempre più vasta man mano che l’opera laterizia diventa la tecnica costruttiva prevalente.
Per il momento mantengo la numerazione dei vari volumi del CIL e anche la suddivisione di Dressel, che separava la terracotta architettonica e la ceramica pesante da laterizi e tegole. La rinumerazione di tutto il corpus deve aspettare, nonostante l’inconvenienza della numerazione del Supplemento di Bloch,2 per non parlare di tutti i Nova, che sono stati inseriti nel posto che avrebbero occupato nel CIL XV se Dressel li avesse conosciuti.
Come in Lateres signati Ostienses,3 i timbri diversi con lo stesso testo sono indicati con numeri romani. Per salire dalla categoria di "timbro diverso" a quella di "variante" il bollo deve presentare qualche differenza nel testo (in nessi o abbreviazioni, ornamenti). Un bollo definito Novum differisce dai bolli noti anche per il contenuto.
L’edizione completa di ogni bollo conosciuto spesso somma informazioni ricavate da più di una edizione incompleta, e/o da più esemplari frammentari o solo in parte leggibili del bollo in questione. L’edizione segue il modello introdotto da Lateres signati Ostienses e comprende la descrizione della forma e le misure del bollo, l’altezza delle lettere e il numero delle linee ausiliarie. Nella trascrizione del testo in maiuscolo e nell’interpretazione vengono usati i segni convenzionali stabiliti per l’edizione elettronica di iscrizioni. Nella descrizione del signum ho mantenuto il latino di Dressel, che invece ho in gran parte tradotto nei commenti – almeno quando il significato è chiaro. Rimangono dei dubbi su dove porre il limite cronologico fra "litteris antiquis" e "litteris antiquioribus", se la datazione non può essere precisata ad es. sulla base di nuovi rinvenimenti in situ.
Edizioni. Vengono indicate le pubblicazioni sulle quali l’edizione è basata: prima i vari volumi del CIL, poi le altre edizioni in ordine cronologico. Le abbreviazioni si trovano nella bibliografia.
Sotto la voce Paleografia si segnalano forme insolite di lettere e punti (importanti soprattutto quando sono indizi di una datazione in età repubblicana o tardoantica), nessi fuori la norma etc. Nelle schede si attira l’attenzione anche su differenze nella punteggiatura riportata nelle edizioni consultate (l'esistenza di differenze sono segnalate con un asterisco dopo il numero del CIL). Potrebbero essere indizio di timbri diversi, ma in genere la mancanza di punti attestati in altri esemplari è causata da timbri sporchi, consunti o male impressi. Dopo le dovute verifiche queste note si potranno eliminare.
I Commenti riguardano prima di tutto le discrepanze fra le varie edizioni, trascrizioni e attribuzioni dubbie o palesemente errate. Per le persone viene talvolta indicata l’identificazione PIR, PFOS e/o RE, che non sempre è un procedimento puramente meccanico. Nei repertori si trovano infatti identificazioni senza fondamento e molti bolli, soprattutto di età repubblicana e di prima età imperiale sono datati troppo genericamente per un’identificazione sicura del personaggio. È in preparazione un aggiornamento del lavoro di Päivi Setälä sui domini.4
Ho riportato le occasionali note di Dressel sul tipo di oggetto bollato (tegola, bipedale, sesquipedale, bessale; terracotta architettonica, mortarium, dolio, sarcofago), che rivelano la gamma di produzione delle varie figlinae e degli officinatores.
I due ultimi punti della scheda subiranno ancora molti cambiamenti. Sotto la voce Attestazioni sono segnalati recenti rinvenimenti in situ. La Datazione è spesso basata su pubblicazioni da aggiornare. I bolli provenienti da o attribuibili a figlinae note per nome sono stati datati nella mia Cronologia delle figlinae doliari del 1977, i bolli tardoantichi in un articolo uscito un quarto di secolo più tardi.5 Quando possibile la datazione verrà aggiornata sulla base di ritrovamenti in situ. In mancanza di tali dati il bollo con i suoi nomi (officinatore, dominus) è stato almeno inserito in un contesto cronologico.

Per la storia delle figlinae, le ipotesi sulla loro ubicazione e l’identificazione dei proprietari c’è già un aggiornamento nelle voci di Luciano Camilli pubblicate fra gli anni 2001-2008 nel Lexicon Topographicum Urbis Romae – Suburbium.6 Inoltre bisogna cercare nelle pubblicazioni di Herbert Bloch7 e in un numero molto elevato di recenti relazioni di scavo elementi per datare meglio i bolli della sezione ‘Lateres privati’del CIL XV. Per molti c’è solo la stima di Dressel, che cito in mancanza di nuovi dati. Ripongo molte speranze nella collaborazione di chi si trova in possesso di significativi rinvenimenti inediti, o che mi sono sfuggiti.

Le illustrazioni attualmente a disposizione sono affiancate all'edizione di ciascun bollo. Le lacune sono ancora molte. L'ideale sarebbe illustrare ogni bollo con una buona fotografia, che nelle vecchie pubblicazioni non sempre era prevista. Fino a poco tempo fa una buona fotografia costava sia molto tempo che molto denaro. In confronto alle splendide fotografie digitali le nostre vecchie in B/N fanno una brutta figura, ma per il momento devo accontentarmi di quello che c’è.
In prima riga si trova l’indicazione Fig. seguita dal riferimento alla pubblicazione dalla quale proviene l'illustrazione e alla quale generalmente risalgono i dati della mia edizione . Illustrazioni migliori saranno molto benvenute.

Quando è conosciuto, viene indicato il numero d’inventario dell’esemplare prescelto. Ho infatti constatato che le misure del bollo e l’altezza delle lettere variano nelle edizioni, e anche nelle schede fatte dalla stessa persona. Per evitare distorsioni causate dallo slittamento del timbro, il diametro di un bollo circolare andrebbe preso sul fondo dell’impressione, l’orbicolo invece in superficie. Non mi preoccupano differenze di qualche millimetro, ma quando nella stessa pubblicazione gli esemplari presentano diametri che variano di più centimetri, è invece ovvio che non tutti sono stati identificati correttamente.

Il primo traguardo è la pubblicazione delle 5000 schede. Ma sono anche in preparazione articoli che si possono caratterizzare come “di commento” più generale. Degli aggiornamenti prosopografici e della storia delle singole figlinae si è già detto. C’è già la promessa di una trattazione linguistica; commenti sulla cronologia delle forme e sulla paleografia devono aspettare il completamento del repertorio illustrativo. Proposte di ulteriori argomenti sono molto apprezzate.

I files originali in PDF non possono essere modificati, ma il lettore può scaricarli e poi trasformarli in un formato su cui può intervenire. Chi volesse mandarmi fotografie o informazioni dovrebbe gentilmente inserire dati, correzioni e completamenti in rosso, e inviare la scheda per posta elettronica all’indirizzo eva.steinby@classics.ox.ac.uk. Tali contributi saranno pubblicati a nome dell'Autore.

 

Actes du XXXe Congrès international de papyrologie (Paris, 25-30 juillet 2022)

Jean-Luc Fournet (éd.) avec le concours de Y. Amory
Studia Papyrologica et Aegyptiaca Parisina n°7, 2027 - Jean-Luc Fournet (éd.) avec le concours de Y. Amory
Studia Papyrologica et Aegyptiaca Parisina n° 7 | 2027

Tous les trois ans, les papyrologues du monde entier se réunissent pour annoncer leurs nouvelles découvertes, présenter les programmes de recherche qu’ils lancent ou soumettre à leurs pairs des approches innovantes. Le congrès organisé à Paris en 2022 était le trentième du nom — nombre élevé témoignant de la maturité d’une discipline, somme toute assez récente dans le champ des études classiques, qui, attentive aux progrès des nouvelles technologies et soucieuse de publier sans relâche les papyrus inédits dormant dans les collections ou mis au jour dans les fouilles, ne cesse de se renouveler. Ce volume en rassemble les actes ; il offre ainsi un précieux instantané des tendances et des contours d’une discipline en perpétuel mouvement.

Après quatre communications qui se sont tenues en séance plénière et qui s’interrogent sur les évolutions de la papyrologie et sur les directions qu’il serait souhaitable qu’elle prenne ou sur celles qu’elle devrait éviter, le lecteur trouvera soixante-quatorze contributions de nature très variée : à la présentation de nouvelles collections ou de nouveaux papyrus documentaires et littéraires en provenance de l’Égypte ou relevant de la papyrologie herculanienne se mêlent des études d’histoire institutionnelle, sociale, religieuse, culturelle ainsi que d’historiographie, des mises au point linguistiques et lexicographiques (notamment dans le domaine de la culture matérielle), des investigations bibliologiques ou paléographiques, des réflexions sur l’apport de nouvelles technologies, etc. Toutes les langues parlées durant le « millénaire papyrologique » sont représentées dans ce volume : grec et latin évidemment mais aussi démotique, copte et arabe. Des brigands de l’époque hellénistique à l’astronomie du Xe-XIIIe s. en passant par les soins prodigués aux chevaux à l’époque romaine et la magie de l’Antiquité tardive, ces actes offrent de quoi satisfaire toutes les curiosités et intéresser toutes les sensibilités d’une discipline touchant à tant de domaines.

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    Sunday, July 13, 2025

    Taymāʾ. Multidisciplinary Series on the Results of the Saudi-German Archaeological Project

    Archaeological investigations in the north-western part of the Arabian Peninsula has increased during the last 15 years. One of the major sites in the region is the ancient oasis of Taymāʾ, known as a commercial hub on the so-called Incense Road connecting South Arabia with the Eastern Mediterranean. In the context of this new research a multidisciplinary project by the Saudi Commission for Tourism and National Heritage (SCTH) and the Orient Department of the German Archaeological Institute (DAI)has been investigating the archaeology and ancient environment of Taymāʾ since 2004. A major aimof this project was the development of new perspectives of the site and the region, characterised by elaborating the local socio-cultural and economic contexts. So far, Taymāʾ has been known mainly through exogenous sources. 


    Taymāʾ II: Catalogue of the Inscriptions Discovered in the Saudi-German Excavations at Taymāʾ 2004–2015

    Arnulf Hausleiter, Ricardo Eichmann, Muhammad al-Najem (Chapter Author)
    January 9, 2023

    Taymāʾ I: Archaeological Exploration, Palaeoenvironment, Cultural Contacts

    Arnulf Hausleiter, Ricardo Eichmann, Muhammad al-Najem (Volume editor); Ariel M. Bagg, Helmut Brückner, Michèle Dinies, Max Engel, Peter Frenzel, Andreas Ginau, Matthias Grottker, Benjamin Heemeier, Patrick Keilholz, Nicole Klasen, Harald Kürschner, Reinder Neef, Arno Patzelt, Martin Patzke, Anna Pint, Gunnar Sperveslage, Peter Voß, Kai Wellbrock (Chapter Author)
    December 5, 2018

    Open Access Monograph Series: History of Classical Scholarship Supplementary Volumes

     [First posted in AWOL 27 March 2022, updated 13 July 2025] 

    History of Classical Scholarship Supplementary Volumes


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