«Pendono interrotte le opere…», recita un celebre verso nel quarto libro dell’Eneide, quando a Cartagine, in conseguenza della passione di Didone per Enea, il fervore dei cantieri, si è improvvisamente fermato.
In età contemporanea l’incompiuto, oltre che nelle arti figurative e in letteratura, suscita molto interesse nel campo dell’architettura, perché rappresentativo delle condizioni di provvisorietà e di precarietà del secolo da poco iniziato.
Questo libro si concentra sulle cause e sulla percezione dei diversi monumenti incompiuti del mondo greco dall’età arcaica in poi ed esamina in dettaglio le vicende di alcuni edifici interrotti e/o contraddistinti dalla presenza di parti lasciate in diversi stadi di lavorazione e mai giunte alla fine (telos) grazie alle evidenze archeologiche, epigrafiche e letterarie.
Risalenti ai tanti secoli compresi tra l’età arcaica e almeno la tarda epoca imperiale, quelle costruzioni sono ovunque e appartengono a una vasta area geografica, dalla Grecia continentale alla Magna Grecia e all’area microasiatica.
Al centro dell’interesse è quindi quanto in architettura poteva valere come atelēs, hēmitelēs, hēmiergos, inchoatus, imperfectus; tutti vocaboli che traduciamo, in modo più approssimativo, con aggettivi privativi del genere di non finito, non rifinito, incompiuto, incompleto, interrotto e imperfetto, spesso impiegati come sinonimi; ma non è poi detto che tutto quello che abbiamo la tendenza oggi a considerare tale fosse giudicato in maniera analoga dagli Antichi.
formato:16x23formato elettronico:PDF Open Accesspagine:170lingua:italianoCodice: 9788893771184DOI:https://doi.org/10.13133/9788893771184
No comments:
Post a Comment