Giusto sessant’anni or sono, nel febbraio 1953, viene pubblicato il primo numero di “Studia Oliveriana”, organo della Biblioteca e dei Musei Oliveriani di Pesaro, un’istituzione voluta da due grandi insigni studiosi del XVIII secolo, Annibale Olivieri e Giovan Battista Passeri: tale istituzione si aprirà al pubblico il primo maggio del 1793, giusto 220 anni or sono.
Quel primo fascicolo della rivista recava la firma di Scevola Mariotti che nella prefazione dettava le ragioni e i limiti che il periodico si imponeva: certamente l’attenzione allo sterminato patrimonio librario, documentario, archeologico, storico artistico oliveriano, e alle figure pesaresi storicamente eminenti nelle arti e nelle scienze, ma anche a quei lavori “che, pur restando nei limiti posti al periodico, superano un interesse puramente locale”.Con questo spirito ci accingiamo a dar vita a una quarta serie di “Studia Oliveriana” che possa risultare ancor più adeguata alle esigenze del mondo accademico, e non solo.
Le aree tematiche individuate sono principalmente tre: filologia e letteratura, tradizione e fortuna dell’antico, storia e antichità, con particolare riferimento al patrimonio culturale oliveriano da assumersi, possibilmente, come fonte per casi di studio di interesse generale, cioè tale da suscitare attenzione nella comunità internazionale degli studiosi.La rivista adotta i principali criteri valutativi riconosciuti dall’ANVUR e dalla comunità scientifica internazionale, a partire dalla double-blind peer review per ogni saggio proposto (vd. regole per l’invio dei contributi).E' in corso la riproduzione digitale della prima serie di Studia OliverianaDi seguito le annate già disponibili per la consultazione online1956-1957
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