Le Descrizioni di Roma dalla Fine del XIII all'Inizio del XV Secolo: Corpus elettronico delle descrizioni di Roma
Le Descrizioni di Roma dalla Fine del XIII all'Inizio del XV Secolo: Corpus elettronico delle descrizioni di Roma
Grazie alla doppia universalità di cui è depositaria la città di Roma ha costituito nell’Europa
medioevale, e in quella di prima età moderna, un unicum. Nella sua natura di capitale del mondo
antico e centro propulsore del mondo latino, Roma fu avvertita, anche nei secoli del più
profondo Medioevo, quale custode di una civiltà in cui quasi tutta l’Europa riconosceva le
proprie radici e che, sebbene scomparsa, era ancora capace di esercitare profonde suggestioni
attraverso un’infinità di memorie (monumenta) architettoniche ed artistiche. L’imponenza di questi
monumenta, che formavano gran parte della città, faceva sentire il mondo antico come qualcosa di
gigantesco ed irripetibile, qualcosa che si poneva al di sopra delle facoltà umane. L’altro polo della
Roma medioevale era rappresentato dalla città in cui il Cristianesimo aveva ottenuto la sua
definitiva vittoria, facendosi religione universale: anche questa era una vicenda di luoghi, di
monumenta e memoriae conservate nei preziosi scrigni costituiti dalle basiliche, dalle chiese, dai
santuari, dai cimiteri dei primi cristiani. Naturalmente l’interazione, la contaminazione, la sovrapposizione
fra i due poli fu continua: basti citare qui la leggenda dell’apparizione della
Madonna a Augusto, che portò alla fondazione dell’Ara Coeli, e la vicenda della statua equestre di
Marco Aurelio, considerata quella di Costantino, il primo imperatore cristiano, e perciò
gelosamente custodita per tutto il Medioevo nel campo Lateranense...
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